Il destino dato in appalto

La Stampa, 29 Dicembre 2011 Non c’e’ giorno in cui non siamo bombardati da qualche dato negativo su consumi, produzione, povertà ed occupazione.   E’ l’immagine, si dice, di un Paese che si impoverisce sotto la scure della crisi e di manovre recessive. In questo scenario e’ difficile spiegare il dato del 2011 sulla raccolta…

Scommettere su qualita’ e preparazione

La Stampa, 27 Novembre 2011   E’ prassi comune, soprattutto tra i politici, additare gli economisti come i responsabili della crisi, della precarietà e dei milioni di giovani senza prospettive. Eppure molti economisti da anni non fanno che ripetere, proprio ai nostri politici, la necessità di investire di più nella formazione e nell’integrazione dei giovani…

I vantaggi di una risorsa trascurata

La Stampa, 23 Novembre 2011 Nel momento in cui molti sono in tensione, aspettando di vedere se e quanto le prossime manovre toccheranno stipendi, case o pensioni, il Presidente Napolitano ci stimola ad alzare lo sguardo. Ci invita, finalmente, a pensare anche agli «altri». Alle minoranze religiose, culturali, e, in particolare, a tutti quei bambini…

Responsabilidades colectivas

La Vanguardia, 16 Novembre 2011 Las grandes celebraciones que  han acompaÃado la marcha de Silvio Berlusconi como primer ministro italiano dan mucho que pensar. Se oye hablar de liberación nacional, como si hubiera caído un dictador que ha arruinado a un país entero por sí solo. Sin embargo este hombre, al que ahora parece que…

Responsabilità collettive

La Stampa, 14 Novembre 2011   I grandi festeggiamenti che hanno accompagnato l’uscita di scena di Silvio Berlusconi fanno molto pensare. Si sente parlare di liberazione nazionale, come se fosse caduto un dittatore che da solo ha rovinato un Paese intero. Eppure quest’uomo che oggi nessuno, neppure tanti suoi alleati, pare abbia mai voluto, e’…

Las reformas que nadie quiere hacer

La Vanguardia, 30 Ottobre 2011 Pese a loschistes, las meteduras de pata y los escándalos de Berlusconi, hasta hace pocotiempo Italia se veía como un país pese a todo sólido, capaz de garantizar unabuena estabilidad económica. Muchas señales parecían confirmar esta sensación:un paro por debajo del 8%, d&eacuto;ficit contenido, bancos bien capitalizados y unmade in…