Irene Tinagli, giovane economista all’Università di Madrid, è stata uno dei volti più in vista di Scelta civica. In questi giorni, complice anche un congedo per maternità, è rimasta piuttosto defilata dalla furiosa polemica dentro il suo partito. Ma ha le idee molto chiare su quello che è successo: «Sono molto solidale con Monti. Altri avrebbero dovuto dimettersi, non lui».
Chi avrebbe dovuto dimettersi?
«Questi senatori che hanno utilizzato la legge di Stabilità come pretesto. Da tempo lavorano a un progetto politico alternativo a Scelta civica. Se non si sentivano più loro agio in questa casa che li ha ospitati avrebbero potuto congedarsi invece di fare dei giochini di logoramento contro Monti che vanno avanti da mesi».
Il progetto alternativo sarebbe un’alleanza col Pdl o addirittura un partito?
«Lo dicono loro stessi. La formula che usano è il “superamento” di Sc per creare un soggetto nuovo nel centrodestra. Senza tanti giri di parole bastano i pranzi di Mario Mauro con Berlusconi e Alfano per capire dove vogliono andare a parare. Ma l’hanno fatto in modo opaco, senza mai aprire una discussione dentro Scelta civica. Un nodo orribile di comportarsi, scorretto per chi come me ha creduto in un progetto che aveva tutt’altra natura. Spero che adesso facciano un nuovo gruppo al Senato e procedano per la loro strada».
Dunque la scissione è inevitabile?
«Penso che sarà molto difficile ricomporre questa frattura, certamente con l’Udc che è sempre stato un soggetto antropologicamente diverso da noi. Alla Camera eravamo già due liste distinte, e non credo che tanti eletti con noi seguiranno l’Udc. Quando mi sono candidata non pensavo certo di fare un partito con Alfano, Cicchitto e Casini. Mi pare assai inverosimile che Alfano, entusiasta di forza Itaalia fino all’altro ieri, possa essere il leader di un nuovo centrodestra deberlusconizzato ».
Qual è il futuro di Scelta civica?
«Volevamo una forza coraggiosamente riformatrice e liberale. Non mi pare che Pd e Pdl abbiano perso i loro conservatorismi e dunque ritengo che lo spazio per una forza più innovatrice ci sia ancora. Certo, con le dimissioni di Monti sarà tutto più difficile, ma c’è anche un’opportunità: in questi mesi il nostro spirito originario è stato offuscato dalla presenza dei frenatori, e cioè i vecchi professionisti della politica».
Sarete attratti nell’orbita del centrosinistra?
«Non credo che avrebbe senso in questo momento appiattirci su uno dei due poli. Dobbiamo portare avanti le nostre battaglie, le nostre idee».
Però avrete un problema di leadership se Monti non torna sui suoi passi…
«Il suo gesto ha provocato un ricompattamento, una forte reazione di orgoglio da parte del nocciolo duro di Scelta civica. Tanta gente che non ha nessuna intenzione di gettare la spugna. Spero che questo possa favorire un suo ripensamento. Ma noi non siamo un partito personale come il Pdl, siamo nati sull’agenda Monti e non su un rapporto con un capo carismatico. Siamo un gruppo che può ricominciare a lavorare, senza l’ossessione del leader».
Passera potrebbe essere un vostro interlocutore?
«Non siamo a caccia di un leader o di un salvatore della patria. Né immagino fusioni a freddo con altri soggetti».
Quali errori attribuisce a Mario Monti?
«Se ha fatto errori, li ha pagati tutti. Lui, come tanti di noi, ha sottovalutato la forza delle vecchie dinamiche politiche. È una persona diretta, poco abituata ai tatticismi».
Ce l’ha sempre con Casini?
«In questi mesi ho capito bene perché lo chiamano Pierfurby. Ha iniziato a lavorare al suo progetto di logoramento il giorno dopo le elezioni. Ma penso anche a Mario Mauro, una eprsona che deve moltissimo a Monti, e invece ha lavorato nell’ombra come anello di collegamento di questa operazione con Berlusconi. Il suo tradimento forse è la cosa che più ha amareggiato Monti. Se il Professore fosse stato un politico più navigato, li avrebbe mandati via e sarebbe rimasto al suo posto. Invece ha prevalso l’amarezza.».
Ci sono però tra voi cattolici che difficilmente possono stare col Pdl. Penso a Olivero e Dellai…
«In effetti non capisco come persone con la loro storia e le lore idee potrebbero coabitare nel nuovo centrodestra descritto da Mauro con gente come Flavio Tosi…».
Pensa che i vostri senatori “in uscita” salveranno Berlusconi in decadenza?
«Mi auguro che il criterio seguito sia esclusivamente qello dellla legge da applicare, una scelta scevra da ogni tatticismo. »
Quello che abbiamo visto negli ultimi giorni al Senato (e non solo) è sconcertante per chi, come me e molti altri parlamentari di Scelta Civica, si era impegnato al fianco di mario monti per portare avanti un progetto innovativo e riformatore, un’idea nuova dell’Italia e della politica.
E’ vergognoso che invece alcune persone si siano affidati ai più vecchi tatticismi e trasformismi politici per puri interessi personali, cogliendo la prima occasione utile per tradire lui e lo spirito del progetto di Scelta Civica. Mi auguro che Monti riveda la sua decisione e che altri, non lui, abbiano la decenza di dimettersi per rincorrere da soli i loro obiettivi personali.
Sembra che gli autori del colpo di mano contro Monti vogliano uscire dal gruppo SC: bene, me lo auguro, come ha detto Monti tempo fa, chi ha altri progetti se ne vada. SC ripartirà da chi ci ha creduto in maniera sincera e senza opportunismi, da chi in questi mesi ha lavorato sui provvedimenti, sulle misure necessarie al paese e non per salvare la propria poltrona.
Mentre deputati e senatori come Ichino, Zanetti, Romano, Giannini, conducevano iniziative e battaglie importanti nelle commissioni su temi importantissimi come la razionalizzazione della PA, l’IMU, e analisi di merito sui provvedimenti in corso, altri erano impegnati in incontri e cenette per fare accordicchi pensando solo a come riposizionarsi alle prossime elezioni per proteggere il proprio posto. Mi disgusta solo il pensiero. So che per loro è normale, per me non lo è. Spero che lascino presto il gruppo.
Per quel che mi riguarda non ho certo scelto di impegnarmi in politica per ritrovarmi a far comunella con Quagliariello, Cesa, Cicchitto e altri personaggi analoghi. Non era assolutamente quello l’obiettivo di Scelta Civica e se alcuni deputati sentono l’attrazione verso un’operazione del genere, che vadano pure.
Di certo non perderemo voti. Anzi. Se li
Effettivamente in questi mesi è stato estenuante convivere con persone che ad ogni riunione parlavano solo del posizionamento politico, delle alleanze, delle tattiche. Per chi si era impegnato in politica con l’intenzione di dare un contributo di idee e proposte, al di là di ideologie e schieramenti, è stato molto frustrante. Ottima notizia